Un peschereccio industriale da traino denominato Twenty – collegato a un’azienda ittica siciliana – è stato arrestato in Africa occidentale dagli agenti della Marina del Gambia dislocati a bordo della Age of Union di Sea Shepherd, dopo che il controllo delle forze dell’ordine aveva confermato che la nave utilizzava reti sottodimensionate, e quindi illegali, per catturare polpi, seppie e gamberetti di dimensioni non adeguate destinati all’esportazione per il mercato italiano.

Nella stiva della nave sono state trovate numerose casse di gamberetti surgelati confezionati in cartoni con marchio Asaro, un’azienda ittica con sede a Mazara del Vallo, una città costiera vicino Palermo. Alcune delle scatole riportavano marchi di pesca sostenibile e certificata.

Il Twenty era in possesso di una licenza per la pesca a strascico dei gamberetti, che consente l’utilizzo di reti con maglie di dimensioni minori rispetto a quelle permesse nella pesca demersale, che è la pesca a strascico a profondità elevate. Tuttavia, meno dello 0,1% del pescato trovato a bordo era costituito da gamberetti. Gli investigatori hanno quindi sospettato che il capitano utilizzasse la pesca di gamberetti come scusa per utilizzare delle reti a maglia più stretta. Ad ogni modo, le reti a bordo presentavano maglie più piccole del limite ammesso anche dalla licenza per pesca di gamberetti.

Quando le maglie sono troppo ridotte, i pesci più piccoli e gli esemplari più giovani non riescono a sfuggire. Nella stiva della nave sono stati rinvenuti pesci e cefalopodi sottodimensionati.

Il capitano del Twenty, inoltre, non manteneva a bordo un registro di pesca adeguato, una pratica comune tra i soggetti che hanno interesse nel nascondere le loro tracce e i dati sulle quote del pescato. Allo stesso modo, la posizione della nave non era trasmessa sul sistema di identificazione automatica (AIS), un transponder obbligatorio che rende visibili i dati di navigazione alle forze dell’ordine in modo da assicurare che i pescherecci non si spingano in aree interdette riservate alla pesca artigianale locale.

Il Ministero della Difesa del Gambia riceve frequentemente segnalazioni di pescherecci industriali operanti in zone riservate per gli oltre 300.000 gambiani che dipendono dalla pesca artigianale su piccola scala per il loro sostentamento.

Nel 2018 Pegaso Q, un altro peschereccio da traino collegato alla ditta Asaro, è stato multato dalle autorità locali del vicino Sierra Leone per pesca in un’area soggetta a limitazioni analoghe. 

Un’altra imbarcazione di proprietà di Asaro, l’Eighteen – nave sorella del Twenty – era stata fermata un anno prima dalle stesse autorità e trovata in possesso di pinne di squalo. Il peschereccio batteva bandiera italiana al momento dell’arresto.

L’armatore italiano Asaro aveva ottenuto nel 2018 la certificazione pesca sostenibile “Friend of the Sea”, un marchio registrato della World Sustainability Organization (WSO), la certificazione era tuttavia scaduta nel 2021. 

Ciononostante, alcune delle confezioni di gamberetti rinvenute a bordo del Twenty riportavano il logo “Friend of the Sea” e il timbro di certificazione di pesca sostenibile.

“Penso che buona parte degli italiani resterebbe sconvolta e inorridita nello scoprire che i gamberetti e i polpi che compra al supermercato, magari anche pubblicizzati come pescati attraverso tecniche sostenibili, non solo provengono dall’Africa occidentale ma sono stati catturati illegalmente da operatori che hanno più volte evaso la legge”

Andrea Morello, Direttore Nazionale di Sea Shepherd Italia

Il Twenty è stato il quinto peschereccio da traino arrestato quest’anno nell’ambito dell’operazione Gambian Coastal Defense, una partnership tra Sea Shepherd Global e il Ministero della Difesa del Gambia e recentemente rinnovata per ulteriori 5 anni allo scopo di potenziare i pattugliamenti in mare. L’imbarcazione è attualmente detenuta nel porto di Banjul.

Operazione Gambian Coastal Defense è una partnership unica con il governo del Gambia che ha avuto inizio nel 2019 per condurre pattugliamenti congiunti in mare in contrasto alle attività di pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN). Dal 2016, Sea Shepherd lavora in collaborazione con i governi di Gabon, Liberia, Sierra Leone, São Tomé e Príncipe, Tanzania, Benin, Namibia e Gambia per combattere la pesca INN, mettendo a disposizione le sue imbarcazioni civili per i pattugliamenti lungo le coste africane e degli Stati insulari, in modo che le autorità abbiano i mezzi per far rispettare le normative sulla pesca e le leggi di conservazione in vigore nelle loro acque sovrane. Ad oggi, queste partnership hanno portato all’arresto di 86 pescherecci per attività di pesca illegale e altri reati legati alla pesca.

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