Campagne contro la pesca illegale2024-08-02T12:16:35+02:00

Campagne contro la pesca illegale

Le nuove sfide della conservazione marina

Dal 2016 Sea Shepherd Global collabora con autorità nazionali e partner regionali per contrastare la pesca illegale, non dichiarata, non regolamentata – nota come pesca INN – la pesca di frodo e il bracconaggio nelle acque africane. Le nostre campagne hanno raggiunto importanti traguardi, in collaborazione con le autorità del Gabon, di São Tomé e Princípe, della Liberia, del Benin, del Gambia, della Namibia, della Sierra Leone e della Tanzania. Qui  scoprirete perché la pesca illegale è diventata una delle principali minacce per la salute dei nostri oceani, oppure cliccate sul link di seguito per saperne di più su ognuna delle nostre campagne di azione diretta, attive nelle acque costiere africane.

Storia delle Campagne di Lotta alla Pesca Illegale

La Galleria dei Briganti

La Galleria dei Briganti è la lista delle imbarcazioni bloccate e multate durante le operazioni congiunte tra Sea Shepherd e le autorità nazionali dall’inizio delle nostre campagne contro la pesca illegale in Africa, nel 2016.

La nostra missione contro la pesca illegale

Difendere, Conservare e Proteggere le acque costiere africane

La storica missione di Sea Shepherd, di difendere, conservare e proteggere i nostri oceani nel mondo ci ha portati in prima linea nella salvaguardia marina: la lotta contro la pesca illegale in Africa. Sea Shepherd Global ha formalmente sottoscritto il nostro Impegno Volontario nel testo  n. 17190  “Collaborazione con gli Stati costieri africani per debellare la pesca INN dalle loro acque territoriali entro il 2020” – alla Conferenza sugli Oceani delle Nazioni Unite nel giugno 2017, per l’implementazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14. Sin dal primo accordo stretto da Sea Shepherd in Gabon nel 2016, le campagne si sono sviluppate al fine di includere quattro Stati africani costieri, con l’idea di espandere il nostro intervento ove necessario per debellare la piaga della pesca illegale, non dichiarata, non regolamentata (INN).

Perché combattiamo la pesca INN

La posta in gioco nelle acque africane

L’immensa biodiversità presente sulle coste africane, rappresenta un habitat di vitale importanza per un’ampia varietà di fauna marina. Dalla recente istituzione delle Aree Marine Protette in Gabon, alle mangrovie a rischio in Tanzania, queste acque sono casa a molte specie di tonni, tartarughe liuto, squali martello, mante e di animali migratori come squali balena, uccelli, megattere, focene e balenottere. Purtroppo, le acque di molti stati costieri e insulari africani sono afflitte dalla pesca illegale, non dichiarata, non regolamentata (INN). Tutti sanno che gli emblematici elefanti, rinoceronti e gorilla dell’Africa devono essere protetti dai bracconieri, pochi si rendono anche conto che le attività di pesca illegale stanno spazzando via la preziosa fauna marina dell’Africa.

Il nostro approccio

Come combattiamo la pesca illegale

Per fermare la pesca INN, l’importante è monitorare, controllare e sorvegliare – in particolare, l’applicazione delle leggi e regolamentazioni preesistenti che proteggono la fauna marina, le persone e l’ambiente. D’altro canto, molti stati costieri e insulari dell’Africa non hanno ancora dei pattugliatori d’altura che possano coprire l’intera area di giurisdizione marina. Sea Shepherd è l’unica organizzazione che fornisce una flotta civile che permetta ai paesi alleati di favorire l’applicazione delle leggi sulla pesca e la conservazione nelle loro acque territoriali.

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Tartaruga di pezza su un sasso con scritto difendere, conservare e proteggere

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