Il problema

Ufficialmente più di 230 tartarughe marine sono state uccise nell’isola dell’Oceano Indiano di Mayotte nel 2016 e circa 300 nel 2015 secondo il gruppo locale di protezione marina, REMMAT (Réseau Echouage Mahorais de Mammifères Marins et de Tortues Marines). Affermano in un comunicato che: “Il censimento intrapreso durante l’anno riflette solo la parte visibile del bracconaggio rivelata dalle tracce e dalle ossa lasciate sulle spiagge: è solo una stima del numero effettivo del bracconaggio su Mayotte”.

Le tartaruche vengono uccise a colpi di machete quando si recano sulla spiaggia per deporre le uova. Molte carcasse sventrate e teste mozzate lasciate in bella mostra, era ciò che rimaneva del passaggio dei bracconieri che indisturbati, di notte, pattugliavano le spiagge in cerca delle loro prede. Le immagini di questo scempio ha evidenziato la carenza di un vero mezzo di prevensione contro il bracconaggio rivolto a queste specie protette.

La Missione di Sea Shepherd

Sea Shepherd Global ha deciso d’intervenire lanciando Operation Nyamba (che significa tartaruga in Mahorais). Con l’aiuto di volontari e il sostegno di simpatizzanti locali, i volontari di Sea Shepherd hanno pattugliayo attivamente le spiagge per scoraggiare i bracconieri con la loro presenza.”Questa missione è la prima a Mayotte, ma probabilmente non l’ultima, risponde all’allarme lanciato dai Mahorai, angosciati nel vedere la loro isola abbandonata dalla Francia continentale. Desideriamo collaborare con tutti quelli di Mayotte che voglio lavorare per preservare ciò che rimane di un patrimonio naturale inestimabile, che dobbiamo salvaguardare per il suo valore intrinseco e per le generazioni future”, ha detto Lamya Essemlali, presidente di Sea Shepherd France e leader della campagna Operation Nyamba.