Per fermare un’organizzazione criminale, bisogna essere pronti al confronto con qualsiasi forma di attività da essa perpetrata. E’ questa l’idea che sta dietro al Multi-Agency Task Team (o Matt) della Repubblica Unita di Tanzania.

Come ogni altro genere di commercio su vasta scala, il crimine è un’attività diversificata. Un po’ di sequestri, un po’ di estorsioni, un po’ di prostituzione. Le persone al potere – quelli che ne traggono profitto economico – non sono mai sulla scena del crimine. Preferiscono nascondersi dietro ad attività commerciali legali, distanziandosi dalle attività illegali. Il crimine organizzato in alto mare non fa differenza.

 

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Un commento di Adam Meyerson, il Capitano della nave di Sea Shepherd M/Y Ocean Warrior.

Dal più grande peschereccio impiegato per la pesca con reti a circuizione fino alla più piccola imbarcazione usata per scopi illegali, è raro che i proprietari siano a bordo. Generalmente preferiscono nascondere la loro identità dietro a società di facciata o quantomeno evitano di correre il rischio di essere colti con le mani nel sacco a bordo, mentre si svolgono attività illegali.
È stato dimostrato che le stesse navi e gli stessi proprietari impegnati nella pesca illegale, non regolamentata e non segnalata (INN), si macchino di una serie di altri crimini quali il contrabbando di droga, il traffico di esseri umani e l’inquinamento ambientale dei mari.

Il MATT

Per fermare un’organizzazione criminale, bisogna essere pronti al confronto con qualsiasi forma di attività da essa perpetrata. Si ricordi ad esempio che Al Capone non venne arrestato per omicidio. Finì in carcere per evasione fiscale.
Proprio questa è l’idea che sta dietro al Multi-Agency Task Team (o Matt) della Repubblica Unita di Tanzania.

Il MATT è composto da agenti provenienti da diversi corpi delle forze dell’ordine, che si occupano rispettivamente di lotta alla droga, immigrazione, dogane e controllo della pesca. Questa squadra assortita di forze dell’ordine, in collaborazione con cinque corpi speciali della Marina Militare, ha lavorato assieme a Sea Shepherd durante Operazione Jodari. Avevano lo scopo di testare il concetto innovativo di un’unica imbarcazione di pattuglia in mare, per svolgere il lavoro di quelle che sarebbero altrimenti state quattro diverse navi, impegnata nel controllo di confini, traffico di droga, sicurezza in mare e attività di pesca.

La campagna ha avuto un grande successo, portando a oltre 20 arresti, milioni di dollari di multe emesse, al sequestro di diverse imbarcazioni nonché al completo blocco delle attività illegali di pesca industriale nella Zona Economica Esclusiva (ZEE) della Tanzania.

La possibilità di arrestare imbarcazioni per qualsiasi tipo di crimine ha garantito a Operazione Jodari una grande flessibilità operativa nelle sue attività.

Non è sempre chiaro quale possa essere il legame tra i crimini ambientali e un traghetto sovraccarico, privo di equipaggiamento di sicurezza e intento a trasportare bambini a largo. Avere il MATT a bordo ci ha permesso di mettere al sicuro i passeggeri, arrestare il capitano e sequestrare il traghetto senza dover provare direttamente il legame con i crimini legati alla pesca.
Una volta fermato questo traghetto impegnato nel trasporto di persone, realizzi finalmente che la stessa imbarcazione avrebbe trasportato, la settimana successiva, legno di mangrovia contrabbandato, pesce pescato illegalmente la settimana che segue, avorio il mese dopo e così via.

Queste imbarcazioni trasportano qualsiasi cosa permetta loro di generare del profitto.

Non importa se mette a rischio la vita di molti bambini, distrugge le foreste oppure introduce eroina nel paese. Conta solo il profitto che se ne può trarre. Sequestrare l’imbarcazione e il suo carico illegale colpisce i proprietari nascosti la dové brucia di più; nei loro conti bancari.

Portando le forze dell’ordine nel mare a largo della Tanzania, abbiamo eliminato gran parte della pesca INN e del contrabbando di frutti di mare e legno di mangrovia, oltre ad aver potenzialmente salvato qualche vita, prelevando dei passeggeri imbarcati su traghetti sovraccarichi e per nulla sicuri. La nostra sola presenza nella ZEE ha fatto sì che l’intera flotta di pescherecci industriali stranieri abbia interrotto le proprie attività, allo scopo di evitare ispezioni e possibili arresti.

Ogni singola nave arrestata è una nave sottratta alla flotta del contrabbando, ogni singolo capitano o proprietario condotto dinanzi alla giustizia rappresenta una pedina in meno in questo scacchiere che antepone il denaro a tutto il resto.

Si tratta di un territorio nuovo per Sea Shepherd, io e l’equipaggio impariamo cose nuove ogni giorno. Lavorare con un’organizzazione non governativa in questo modo, rappresenta una novità anche per le forze speciali della Marina Militare e per le forze dell’ordine coinvolte.
È stato un privilegio poter assistere a questo gruppo variegato di persone – con storie e missioni tanto diverse – unirsi in una squadra per combattere il crimine nelle acque della Tanzania.

Non potremmo però far nulla senza il supporto dei donatori e dei nostri sostenitori da tutto il mondo, nonché dei nostri partner: Fish-i Africa e Repubblica Unita di Tanzania. Potete stare certi che tutti noi di Operazione Jodari– il MATT, le forze speciali e la crew di Sea Shepherd – lavoriamo davvero duro per fermare il crimine e bloccare l’apparato criminale che permette alla pesca INN di sopravvivere.

Donate ora! Per aiutarci a fare la differenza nella lotta contro il crimine organizzato in alto mare nell’Africa Orientale!

 

Traduzione: Igor Francetic
Articolo originale: https://www.seashepherdglobal.org/latest-news/organized-crime/

 

Foto di Alba Treadwell/Sea Shepherd.

Foto di Alba Treadwell/Sea Shepherd.

 

 

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