Sea Shepherd Global è in prima linea nella battaglia contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) attuando una continua revisione delle strategie impiegate e instaurando numerose collaborazioni internazionali per la protezione della biodiversità marina.
La pesca INN (illegale, non dichiarata, non regolamentata)
Si definiscono pesca INN tutte quelle attività di pesca che non sono conformi alle normative nazionali, regionali o internazionali per la gestione e la conservazione delle risorse ittiche. Le modalità in cui i pescherecci possono operare la pesca INN sono molteplici, a grandi linee:
- Attività di pesca in assenza di licenza: pesca in acque territoriali di un paese per cui il peschereccio non ha ottenuto autorizzazione.
- Alterazione dei registri di pesca: registrazione di quote di pescato inferiori o di specie diverse rispetto al reale, con l’obiettivo di eludere i limiti imposti dalla normativa.
- Utilizzo di attrezzature illegali: impiego di attrezzature da pesca vietate a causa del loro impatto sull’ecosistema marino.
- Pesca in aree protette: Attività in zone in cui la pesca è limitata o vietata, istituite per la tutela dell’ecosistema marino o destinate alla pesca artigianale delle comunità locali.
- Trasbordo in mare: trasferimento del pescato tra imbarcazioni allo scopo di nasconderne la provenienza.
I rischi della pesca INN
Nel 2015 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha evidenziato le criticità della pesca INN, riconoscendola come una problematica significativa su più livelli:
- Fauna marina ed ecosistemi: la pesca INN ha un enorme impatto sulla biodiversità marina. Porta alla distruzione di intere popolazioni ittiche, compromette la catena alimentare ed è connessa al fenomeno del bycatch, che causa la cattura e morte accidentale di specie come delfini, squali e tartarughe. La da pesca INN provoca un numero altissimo di morti accidentali, diverse centinaia di migliaia di animali marini, incluse le specie a rischio, minaccia la sopravvivenza di numerose popolazioni e sbilancia l’equilibrio dell’intero ecosistema marino.
- Impatto economico: La pesca INN comporta perdite annuali tra i 2 e i 15 miliardi di dollari a carico delle nazioni in via di sviluppo. L’impatto è particolarmente dannoso per le economie costiere, che fanno affidamento sulle attività di pesca per il sostentamento delle comunità locali.
- Minaccia per le comunità costiere: La sussistenza di milioni di persone nell’ambito di comunità costiere a basso reddito si basa principalmente sulla pesca artigianale. La pesca INN riduce il pesce disponibile e colpisce l’economia locale, accrescendo l’insicurezza alimentare e il livello di povertà nelle comunità costiere. Ad esempio, la scarsità di risorse ittiche spesso spinge i pescatori locali ad allontanarsi dalla loro comunità e passare più tempo in mare, sempre più lontano dalla costa, mettendo a repentaglio la propria vita.
- Violazioni dei diritti umani: La pesca INN è spesso connessa a violazioni dei diritti umani, soprattutto al lavoro forzato e al traffico di esseri umani. I pescatori che lavorano a bordo dei pescherecci industriali illegali si trovano spesso a subire condizioni deplorevoli quali orari eccessivi, compensazione insufficiente o inesistente, abuso fisico, mancanza di misure di sicurezza. Queste condizioni violano i diritti fondamentali dell’uomo e del lavoro. Svariate testimonianze hanno messo in luce casi in cui membri dell’equipaggio sono stati soggetti a trattamento inumano, costretti sulle imbarcazioni per mesi o anni e ai quali sono stati negati l’accesso a cure mediche essenziali.
- Interventi per la conservazione compromessi: La pesca INN rende inattendibili i dati raccolti in relazione allo status degli stock ittici, compromettendo le misure in atto per la salvaguardia e la conservazione degli ecosistemi. La mancata disponibilità di dati affidabili pregiudica il sostegno a iniziative globali per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG), in particolare in relazione alla vita sott’acqua (SDG 14).
- Minacce per la sicurezza globale: la natura illecita della pesca INN ha conseguenze anche sul piano della sicurezza dei mari. Le attività sono frequentemente connesse alla criminalità organizzata, in particolare al traffico di droga e al contrabbando. La facilità di elusione del controllo nelle acque internazionali facilita la crescita di attività di questo tipo, e comporta un rischio significativo per la sicurezza marina globale. Inoltre, i profitti derivanti dalla pesca INN finiscono spesso per alimentare la corruzione e indebolire il potere delle istituzioni nelle regioni costiere.
Sea Shepherd colma il vuoto normativo nel contrasto alla pesca INN
Gli accordi internazionali e regionali (RFMO, Regional Fisheries Management Organizations) sono fondamentali per la definizione di quadri normativi condivisi, ma le disposizioni prese risultano inutili in assenza di controlli diretti sulla loro messa in pratica.
Secondo le stime dell’organizzazione conservazionista GFW (Global Fishing Watch), circa il 75% delle imbarcazioni da pesca industriale nel mondo non sono tracciate pubblicamente, il che rende impossibile per le autorità di monitorarne gli spostamenti. Anche i pescherecci che hanno installato un sistema di identificazione automatica (AIS) in conformità alle disposizioni normative, lo possono comunque disattivare per eludere i controlli. Tracciare le imbarcazioni che perpetrano attività di pesca INN diventa quindi impossibile, a meno di avere accesso a tecnologie satellitari avanzate.
Inoltre, molti paesi non hanno a disposizione le risorse necessarie per svolgere attività di perlustrazione costante delle acque nazionali, attività indispensabili per individuare e sanzionare le operazioni di pesca illegali.
I paesi con cui Sea Shepherd collabora hanno bisogno di supporto per pattugliare le acque territoriali. Le autorità locali ricevono frequentemente segnalazioni dai pescatori locali che trovano le loro acque invase dai pescherecci industriali a strascico, tuttavia non hanno modo di intervenire per mancanza di imbarcazioni adatte a intercettare i responsabili.
Per salvaguardare le comunità locali, numerosi governi dell’Africa occidentale hanno istituito zone costiere di esclusione (IEZ, inshore exclusion zones) all’interno delle quali è consentita solo la pesca artigianale ed è vietato l’accesso ai pescherecci industriali. Tuttavia, in assenza di controlli regolari, i pescherecci a strascico industriali invadono sistematicamente tali aree, danneggiano significativamente le reti e canoe utilizzate dai pescatori locali e rubano il pesce alle vulnerabili comunità locali.
Sea Shepherd si mette a disposizione dei paesi per colmare le lacune nell’applicazione delle leggi, si impegna per favorire la collaborazione internazionale, sviluppa e utilizza tecnologie specifiche, e partecipa attivamente a pattugliamenti e ricognizioni.
Le strategie applicate contro la pesca INN
- Collaborazione con i governi locali per i pattugliamenti in mare: Sea Shepherd sviluppa collaborazioni con i governi locali per garantire il controllo continuo delle IEZ e fermare le attività di pesca INN. Sea Shepherd ha a disposizione una flotta di imbarcazioni ben attrezzate, con a bordo equipaggi di volontari con provata esperienza nella lotta alle attività illegali in mare, inclusi comandanti, ingegneri, mozzi e team media. I membri delle forze dell’ordine locali si uniscono all’equipaggio nei pattugliamenti in mare, in modo da condurre ispezioni a bordo delle imbarcazioni individuate e procedere con l’arresto e accompagnamento in porto in caso di violazioni confermate. Grazie ad operazioni di questo tipo la presenza in mare delle autorità locali viene consolidata, ed è possibile raccogliere informazioni volte a modificare le normative in atto al fine di migliorarne l’efficacia nel contrasto delle attività illegali.
- Tecnologie di monitoraggio avanzate: Attraverso collaborazioni con organizzazioni quali Global Fishing Watch e Skylight, Sea Shepherd riesce a monitorare aree marine sempre più ampie, tramite l’impiego di sistemi quali AIS, VMS (vessel monitoring systems) e rilevazioni satellitari che permettono l’identificazione e il tracciamento di imbarcazioni sospette: ad esempio i “dark vessels”, che disattivano i trasmettitori a bordo per eludere i controlli. L’integrazione di questi sistemi permette a noi e ai nostri alleati di indirizzare le risorse disponibili in modo più efficace.
- Formazione e potenziamento delle risorse: Sea Shepherd offre formazione agli operatori delle forze dell’ordine locali, istruendoli su tecniche di sorveglianza, procedure di perquisizione, criticità della salvaguardia degli ecosistemi marini e i protocolli legali relativi alla persecuzione dei trasgressori. Questo perché le autorità locali sviluppino maggiore autonomia e siano in grado, nel tempo, di portare avanti autonomamente le misure di conservazione.
- Sensibilizzazione: L’azione in prima linea contro la pesca INN è fondamentale, ma è altrettanto importante che venga documentata. Sea Shepherd gode di una posizione privilegiata, con accesso a informazioni e immagini difficilmente disponibili agli enti regolatori o al pubblico, e può agire per aumentare la consapevolezza globale sulle minacce legate alla pesca INN e sul suo impatto sugli ecosistemi marini e sulle comunità costiere. Grazie ai team media a bordo delle navi e alla copertura mediatica raggiunta, Sea Shepherd ha la possibilità di fare pressione per ottenere vincoli normativi più stringenti, mobilitare il pubblico e incoraggiare i consumatori a scelte più consapevoli.
Sea Shepherd ha preso parte a progetti su piattaforme note, quali “Seaspiracy” di Netflix, “Ocean Warriors” di Animal Planet, “Viaggio nel mercato nero. Con Mariana van Seller” di National Geographic e “Un Pianeta Perfetto” di Sir David Attenborough. L’esperienza in mare dei volontari è stata raccontata in pubblicazioni come il New York Times e il New Yorker, facendo luce su realtà delle attività in mare precedentemente sconosciute.
Pressioni per il cambiamento politico: Promuovere politiche di collaborazione nazionali e internazionali più solide è fondamentale. Confrontarsi con enti regolatori, organi internazionali e tutte le parti interessate per richiedere un quadro normativo più stringente, un aggravio delle pene previste per le effrazioni e maggiori fondi per le attività di controllo può portare a enormi cambiamenti. La collaborazione continuativa di Sea Shepherd con i governi per ottimizzare le normative in atto e garantirne l’applicazione è un esempio dell’impatto che è possibile raggiungere con impegno costante e congiunto.
I momenti migliori delle campagne Sea Shepherd contro la pesca INN
L’azione di Sea Shepherd in Africa è iniziata nel 2016 con la firma di un accordo per combattere la pesca INN in Gabon. Il successo dell’operazione ha aperto la strada a nuove collaborazioni. Da allora sono stati firmati accordi con i governi di Liberia, Sierra Leone, São Tomé e Principe, Tanzania, Benin, Namibia e Gambia. Recentemente, la lotta contro la pesca INN ha oltrepassato il confine del continente africano per avviare una collaborazione con Tuvalu nell’Oceano Pacifico meridionale.
Al 2024, Sea Shepherd ha collaborato nel continente Africano all’arresto di 98 imbarcazioni. Ma soprattutto i numerosi pattugliamenti svolti hanno agito da deterrente nelle le attività di pesca INN. James Logan, uno dei pescatori locali che operano in Liberia, ha dichiarato a proposito di Sea Shepherd che “quando arriva la nave, i pescherecci vanno via”.
Questo approccio per scoraggiare le attività illegali si era già dimostrato efficace nell’ambito di numerose attività anti-bracconaggio a terra, ma Sea Shepherd è l’unica associazione ad averlo introdotto in mare. È difficile ignorare l’impatto di anche un solo giorno di controllo su aree marine che non sono mai state pattugliate in precedenza. Ogni giorno in cui un’imbarcazione è in porto sotto fermo, o evita di uscire a pescare per timore dell’arresto, è un giorno in cui le sue reti rimangono fuori dall’acqua e decine di migliaia di pesci rimangono vivi.
Ecco alcuni dei risultati principali dei pattugliamenti.
- Gabon, sospensione della pesca del gambero: Nel 2021 il Ministro della Pesca del Gabon si è imbarcato con noi per un pattugliamento e si è trovato in prima persona di fronte a una realtà tragica quanto comune in mare. Durante la perquisizione di un peschereccio di gamberi, il pescato rinvenuto consisteva, in peso, per lo 0,2% di gamberi e per il 99,8% di prede accidentali, per la maggior parte rigettate in mare morte. Questo ha spinto il Ministro a imporre l’immediata sospensione della pesca al gambero in Gabon, con l’obiettivo di permettere il ripopolamento della specie nelle acque nazionali.
- Liberia, mezzo milione di squali salvi ogni anno: Uno dei più grandi successi delle campagne con la Guardia Costiera della Liberia è stato l’arresto nel 2017 del peschereccio Labiko 2, ricercato a livello internazionale. Sulla nave, che utilizzava reti da posta pelagiche illegali, è stata rinvenuta attrezzatura per la produzione su scala industriale di olio di fegato di squalo, con la capacità di processare oltre 500.000 animali per anno. L’operazione ha messo in luce l’impatto devastante dell’industria non regolamentata dell’olio di fegato di squalo e ha dimostrato ancora una volta l’efficacia della collaborazione a livello internazionale nei pattugliamenti in mare. Nel 2019, Sea Shepherd Global ha ricevuto il Distinguished Service Order (DSO), la più alta onorificenza militare conferita dal Ministro della Difesa Nazionale e le Forze Armate della Liberia, in riconoscenza del servizio eccellente per la Repubblica di Liberia.
- Benin, Record di multe per pesca illegale: La collaborazione di Sea Shepherd con il Benin è iniziata nel 2019, e ha portato nel primo anno al fermo di tre imbarcazioni che pescavano illegalmente in un parco marino. Si è trattato dei primi tre arresti registrati in Benin per la pesca illegale, i responsabili sono stati incriminati e hanno ricevuto la sanzione massima pari a 50.000 $. Questo fatto ha accelerato una riforma legale, portando all’incremento della sanzione prevista per pesca INN a oltre 1.000.000 $. Due anni dopo, Sea Shepherd ha contribuito all’arresto di altre due imbarcazioni, che sono state processate secondo la legge aggiornata e hanno ricevuto una sanzione di 250.000 $ ciascuna, oltre a una condanna a 11 anni di carcere per i capitani. Da quel momento non sono state più intercettate attività di pesca illegale nelle acque del Benin.
- Gambia, contrasto alla pesca illegale: Le acque territoriali del Gambia sono particolarmente esposte alla pesca INN. Delle 98 imbarcazioni arrestate per pesca illegale nel continente africano, 34 sono state fermate in Gambia. All’inizio del 2024, Sea Shepherd ha collaborato all’arresto di otto pescherecci da strascico illegali, di cui sette sono stati fermati mentre operavano all’interno di Aree a Gestione Speciale riservate alla pesca artigianale (in cui la pesca industriale è quindi vietata), e quattro di loro utilizzavano reti con maglie sottodimensionate. Tutte le imbarcazioni avevano interrotto la condivisione della loro posizione tramite AIS.
Nel corso di pattugliamenti delle acque del Gambia sono state fermate imbarcazioni su cui, a seguito di perquisizione, sono state rinvenute pinne di squalo nascoste, attrezzature da pesca illegali e confezioni di pesce destinate al mercato europeo con etichette e certificazioni di sostenibilità contraffatte.
Sierra Leone, esodo di massa dei pescherecci illegali: Durante un pattugliamento in Sierra Leone nel 2023, l’equipaggio Sea Shepherd ha visto 70 pescherecci rientrare in massa in porto appena hanno riconosciuto la nave, consapevoli che un’eventuale perquisizione avrebbe portato a conseguenze legali. “Mi ricordo di essere rimasto a guardare la processione di navi che si infilava nel Porto di Freetown, dozzine e dozzine, per evitare le nostre ispezioni. Per tutta la durata della nostra Operazione, abbiamo interrotto le attività di 70 pescherecci industriali. L’ipotesi di Sea Shepherd Global è che nessuna delle navi fosse in possesso di una licenza di pesca valida.” riporta il Capitano Peter Hammarstedt.
La scelta dei Paesi con cui collaborare
Sea Shepherd si avvicina ai potenziali collaboratori con rispetto e attenzione, in un approccio aperto all’ascolto e proiettato al che si è dimostrato efficace: i governi partner, infatti, appoggiano l’operato svolto e contribuiscono a promuovere nuove collaborazioni con paesi vicini. Costruire rapporti stabili fondati sulla fiducia reciproca è essenziale per raggiungere l’obiettivo di diventare una delle voci più forti nell’ambito della legge per la conservazione.
Sea Shepherd collabora con numerosi paesi, selezionati secondo un criterio di massimizzazione dell’impatto a fronte delle risorse disponibili. Vengono esaminate le zone economiche esclusive (ZEE) dei paesi e presi in considerazione fattori quali la prevalenza di attività di pesca illegale, lo stato della biodiversità locale e l’impatto economico sulle comunità costiere. Vengono valutati l’impegno del paese per la conservazione e la disponibilità mostrata verso la collaborazione, dando priorità ai governi pronti a prendere posizioni forti e avviare immediatamente gli interventi. Un altro aspetto fondamentale è la stima dell’impatto che la collaborazione con il paese può avere sul lungo termine nel favorire la realizzazione di nuovi quadri normativi, nell’estendere la copertura delle aree marine protette, nel consolidare l’impegno per la conservazione e nell’inserire nuovi vincoli normativi. Infine, è importante valutare se la collaborazione potrebbe dimostrarsi strumentale nel raggiungere altre aree critiche, favorendo un canale di comunicazione con i paesi vicini.
Come puoi contribuire alla lotta contro la pesca INN
I risultati storici di Sea Shepherd nella riduzione della pesca INN in collaborazione con innumerevoli governi dimostrano l’efficacia dell’approccio utilizzato. Tuttavia, per proseguire e aumentare le attività, sono necessari maggiori fondi. Ecco come il tuo supporto può fare la differenza nella lotta alla pesca illegale, e può aiutare a limitare le conseguenze devastanti che questa pesca causa agli ecosistemi marini e alle comunità costiere.
- Ampliare il raggio d’azione: Il tuo contributo permetterà realizzare interventi in nuovi territori su cui la pesca INN ha impatto critico. Garantire la presenza di Sea Shepherd in un maggior numero di aree vulnerabili significa proteggere sempre più ecosistemi marini, e aumentare il sostegno alle comunità costiere.
- Potenziare la flotta e la tecnologia utilizzata: Il mantenimento e il potenziamento delle imbarcazioni e l’acquisto di tecnologie all’avanguardia per tracciare e sorvegliare i pescherecci sono possibili solo grazie alle donazioni ricevute. La disponibilità di attrezzatura moderna rende le navi più efficaci nel rilevare attività illegali e nell’agire di conseguenza, con migliori risultati.
- Aumentare i pattugliamenti e le attività di formazione: Con il vostro supporto possiamo aumentare il numero e la durata dei pattugliamenti, garantendo una presenza più costante delle forze dell’ordine e scoraggiando le attività illegali. Inoltre una presenza più stabile permette di potenziare i programmi di formazione destinati alle forze dell’ordine locali, fornendo ai paesi i mezzi per svolgere indipendentemente le attività di contrasto alla pesca INN
- Esplorare nuove collaborazioni: Creare nuove collaborazioni richiede un significativo investimento iniziale in incontri di confronto, accordi legali, pianificazione delle attività. Il tuo contributo sosterrà la creazione di nuove collaborazioni con i governi impegnati nella lotta alla pesca INN, consolidando la presenza di Sea Shepherd e il suo ruolo nella promozione di sistemi di pesca più sostenibili in tutto il mondo.
Ecco come puoi unirti a noi per proteggere gli oceani e costruire un futuro sostenibile per gli ecosistemi marini e le comunità costiere. La tua donazione potrebbe fare la differenza nella lotta contro la pesca INN. Insieme, possiamo invertire la rotta e garantire alle generazioni future un oceano sano e pieno di vita.
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