Sea Shepherd si è unito a NGO e cittadini di tutta Europa per chiedere la fine del mercato di pinne di squalo nell’Unione Europea (EU) e incrementare la protezione di questa fragile ma importante specie. Questo mercato fa affidamento alla pratica dispendiosa e anti etica del tagliare le pinne agli squali per poi rigettare l’animale nell’oceano, spesso mentre è ancora vivo. A causa del loro alto valore commerciale e dell’uso in una zuppa tradizionale nella cultura asiatica la pratica dello spinnamento degli squali si verifica ancora e l’Europa è uno dei maggiori giocatori nel commercio globale di pinne.
Gli Squali Sono Cruciali Per Un Oceano Sano
Ogni anno, vengono uccisi tra i 63 e 273 milioni di squali, e molte specie sono sempre più minacciate in tutto il mondo. [1] Globalmente gli squali sono mirati per la loro carne e per l’olio di fegato, ma la minaccia maggiore è ancora lo spinnamento. La rapida erosione delle popolazioni di squali in tutto il globo ha gravi impatti, in quanto molti squali sono ‘predatori apice’ e giocano un ruolo attivo nel mantenimento di un ecosistema marino sano e produttivo.
Una Opportunità al Cambiamento
L’Iniziativa dei Cittadini Europei ‘Stop Finning — Stop the Trade’, il cui rappresentante sostitutivo è il CEO di Sea Shepherd Alex Cornelissen, ha iniziato a raccogliere firme il 1 Febbraio 2020. Con solo un anno per raccogliere un milione di voti da cittadini UE, stiamo chiamando tutti i sostenitori di Sea Shepherd nell’Unione Europea a partecipare e aiutarci ad arrivare ben oltre quel numero. Mandiamo al parlamento UE il chiaro messaggio che è ora di realizzare un cambiamento!
Richiedi la fine del mercato di pinne di squalo in Unione Europea
Le Leggi in UE Devono Essere Rafforzate
Richiedendo la “fine del mercato di pinne nell’UE includendo importazione, esportazione e transito di pinne a meno che non naturalmente attaccate al corpo dell’animale”, questi cittadini puntano a rafforzare il quadro giuridico dell’UE. Dovesse il loro tentativo avere successo, allora la Commissione Europea potrebbe decidere di proporre una nuova regolamentazione per raggiungere questo obiettivo. [2]
Tale nuova regolamentazione sarebbe un gran passo avanti rispetto al quadro giuridico attuale dell’UE, che esige – dal 2013 e per tutte le navi UE – che le pinne rimangano attaccate alla carcassa dello squalo fino allo scarico in porto. Tuttavia, le pinne possono poi essere staccate e commercializzate in tutto il mondo. Seppur un importante miglioramento rispetto alle precedenti regolamentazioni UE, [3] questo requisito permette quindi ancora che le pinne vengano commercializzate in Europa, e che i pescatori UE alimentino la grande richiesta di zuppa di pinne di squalo dell’Asia
Altri Paesi Sono Più Avanti dell’UE
A Giugno 2019, il Canada è diventato il primo paese del G7 a bandire l’importo di pinne di squalo nel proprio territorio,[4] e cittadini in tutto il mondo stanno richiedendo sempre più la fine di questa pratica così crudele e inutile. L’Europa deve seguirne l’esempio.
I cittadini Europei hanno il potere di mostrare la propria volontà ai poteri decisionali dell’UE volta a una maggiore protezione della fauna selvatica. In un momento in cui la comunità scientifica suona costantemente l’allarme circa la ripida erosione della biodiversità[5] e i rischi associati al cambiamento climatico,[6] non abbiamo scelta se non cambiare la nostra produzione e i nostri modelli di consumo. È il momento giusto per porre fine al commercio di pinne di squalo in Europa!
Membri dell’iniziativa dei cittadini europei
Nils Kluger (rappresentante) — Germania
Alexander Cornelissen (sostituto) — Olanda
Luís Alves — Portogallo
Alexandar Dourtchev — Romania
Julian Engel — Regno Unito
Fernando Frias Reis — Spagna
Monica Gabell — Svezia
Ioannis Giovos — Grecia
Chrysoula Gubili — Grecia
Andrew Griffiths — Regno unito
Frédéric Le Manach — Francia
Sabine Reinstaller — Austria
Veerle Roelandt — Italia
Fabienne Rossier — Francia
Katrien Vandevelde — Belgio
Questa iniziativa è già supportata da 20 NGO ambientaliste, incluso SEA SHEPHERD, SHARKPROJECT, BLOOM, Blue Shark, APECE, iSea, The Global Shark Conservation Initiative (TGSCI), STOP FINNING, Sharks Mission France, Sharks Educational Institute (SEI), Aktionsgemeinschaft Artenschutz, Mundus maris, Gesellschaft zur Rettung der Delphine, Deutsche Meeresstiftung, VDST, Deutsche Stiftung Meeresschutz (DSM), Shark Savers Germany, The Dolphins’ Voice, Pro Wildlife e EJF, e continuano a unirsi altre organizzazioni.
Procedura dell’Iniziativa dei Cittadini Europei
Per essere convalidata, una Iniziativa di Cittadini Europei deve raccogliere in tutto almeno un milione di firme e raggiungere una soglia per almeno sette Stati Membri. Queste soglie corrispondono al numero di Membri del Parlamento Europeo eletti in ogni Stato Membro, moltiplicato per 750.
Stato Membro | Soglia |
Germania | 72 000 |
Francia | 55 500 |
Italia | 54 750 |
Regno Unito | 54 750 |
Spagna | 40 500 |
Polonia | 38 250 |
Romania | 24 000 |
Olanda | 19 500 |
Belgio | 15 750 |
Repubblica Ceca | 15 750 |
Grecia | 15 750 |
Ungheria | 15 750 |
Portogallo | 15 750 |
Svezia | 15 000 |
Austria | 13 500 |
Bulgaria | 12 750 |
Danimarca | 9 750 |
Slovacchia | 9 750 |
Finlandia | 9 750 |
Irlanda | 8 250 |
Croazia | 8 250 |
Lituania | 8 250 |
Lettonia | 6 000 |
Slovenia | 6 000 |
Estonia | 4 500 |
Cipro | 4 500 |
Lussemburgo | 4 500 |
Malta | 4 500 |
[1] https://www.iucnssg.org/faqs.html.
[2] Nel comunicato stampa che ha seguito la registrazione ufficiale dell’Iniziativa, la Commissione Europea osserva che “dovesse l’iniziativa ricevere un milione di dichiarazioni di sostegno entro un anno, da almeno 7 diversi Stati Membri, la Commissione dovrà reagire entro 6 mesi. La Commissione può decidere se seguire la richiesta o no, e in entrambi i casi le sarà richiesto di spiegare le sue ragioni.”
[3] Prima del Regolamento (UE) N. 605/2013, la precedente regolamentazione – che risale al 2003 – bandiva la pratica dello spinnamento, ma lasciava una scappatoia che permetteva a barche con un ‘permesso speciale’ di continuarla. Circa 200 di questi permessi speciali erano detenuti annualmente da Spagna e Portogallo.
[4] https://www.parl.ca/DocumentViewer/en/42-1/bill/C-68/first-reading.
[5] https://ipbes.net/news/Media-Release-Global-Assessment.
[6] https://academic.oup.com/bioscience/article/70/1/8/5610806.
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