I volontari stavano rientrando da un’intera notte di veglia, quando hanno ricevuto l’allarme: le telecamere tra Fanusa e Terrauzza hanno registrato dei movimenti sospetti da parte di tre divers!
L’azione è stata immediata e coordinata con la polizia ambientale.
Anche questa volta la velocità di intervento ha permesso che il pescato ritornasse ad essere vita. I ricci prelevati illegalmente sono tornati in mare ancora vivi e i bracconieri sono stati fermati e subiranno le conseguenze dell’accaduto.
Nel Mediterraneo attualmente ci sono 1062 Aree Marine Protette, ovvero il 6% della superficie del nostro mare dovrebbe essere protetta. La realtà è che spesso le risorse messe in campo per dare effettiva tutela a queste aree scarseggiano. Nel 2014, Sea Shepherd Italia iniziò un esperimento: consci della necessità di adottare una strategia diversa da quelle già esplorate da altri, decidemmo di provare ad intervenire proprio in uno degli aspetti più difficili della gestione di un’Area Marina Protetta, ovvero la lotta al bracconaggio. Grazie alla collaborazione con la famiglia Maiorca, la Guardia Costiera, la Guardia di Finanza e la Polizia Locale, iniziammo Operazione Siracusa: un gruppo di volontari venne incaricato di pattugliare notte e giorno le coste dell’area marina protetta del Plemmirio, con l’intento di individuare, documentare e avvisare le forze dell’ordine preposte, al fine di cogliere sul fatto i pescatori di frodo.
L’esperimento andò a buon fine e l’azione diretta portò ad un risultato eclatante: un manipolo di volontari armati solo della propria passione per la salvaguardia del mare ribaltò le sorti dell’Area Marina Protetta del Plemmirio, all’epoca vessata dalla pesca illegale.
A distanza di nove anni, e dopo altrettante campagne, la differenza è sbalorditiva. La biodiversità dell’AMP diventa sempre più rigogliosa, i pesci non temono più l’uomo e le specie che erano a rischio come ricci e cernie, ora prosperano.
Un’ulteriore prova dei risultati di Operazione Siracusa è stato l’avvistamento, lo scorso anno nel mese di marzo , di un esemplare di Foca monaca (Monachus monachus). La specie, endemica del Mare Nostrum, era sull’orlo dell’estinzione fino a pochi anni fa. È ora inserita nella lista rossa IUCN come “minacciata”, segno che gli sforzi internazionali per preservare le popolazioni rimaste stanno iniziando a produrre i risultati sperati.
E’ ormai chiaro che la protezione delle Aree Marine Protette, oltre a difendere le vite che le abitano, crea dei corridoi migratori per tutti i mammiferi marini, determinando la possibilità di ripopolamento del Mediterraneo da parte di animali a rischio di estinzione. Per noi è sempre stato chiaro: difendere, conservare e proteggere il mare è la nostra missione.
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