Il 27 gennaio 2024, la nave di Sea Shepherd Allankay ha incrociato il più grande iceberg del mondo, chiamato A23a, mentre si spostava verso nord tra la Penisola Antartica e l’Isola Coronation, dove l’equipaggio di Sea Shepherd sta seguendo sei pescherecci industriali a caccia di krill, un piccolo crostaceo fondamentale per l’ecosistema antartico e la principale fonte di cibo per misticeti quali balenottere e megattere.
La Allankay ha impiegato più di otto ore per superare i muri ghiacciati del gigantesco iceberg, largo quasi 4.000 chilometri quadrati e tre volte le dimensioni di New York City, mentre l’equipaggio cercava riparo dal maltempo che rendeva impossibile il monitoraggio della pesca del krill.
L’A23a è legato all’oceano in un momento in cui le temperature record hanno portato ai livelli di ghiaccio marino più bassi mai registrati intorno al continente antartico. Il krill neonato dipende interamente dal ghiaccio marino per rifugiarsi e nutrirsi, alimentandosi di alghe che crescono sulla sua superficie inferiore, ed hanno una tolleranza limitata alla temperatura.
Si ritiene che entro il 2100 la quantità di krill potrebbe dimezzarsi a causa solo dei cambiamenti climatici.
“L’A23a è un monumento alla minaccia che i cambiamenti climatici rappresentano per le popolazioni di krill, un imponente promemoria del perché è fondamentale vietare la pesca del krill. La pesca del krill produce prodotti inutili che non servono a nessuno, aggiungendo un’inutile minaccia all’ecosistema antartico che aggrava i danni già provocati dal riscaldamento delle acque nelle regioni polari”, ha dichiarato il capitano Bart Schulting, al comando della Allankay.
Gli effetti sulle specie che dipendono dal krill per la loro sopravvivenza si stanno già facendo sentire, con una diminuzione delle gravidanze delle balenottere comuni e una riduzione delle popolazioni di pigoscelidi antartici (una specie di pinguino, NdT) del 53% negli ultimi quarant’anni. La massa corporea delle otarie orsine è diminuita di quasi il 10% negli ultimi tre decenni a causa di una riduzione del krill disponibile da mangiare.
“La pesca del krill peggiora una situazione già critica, aumentando la pressione sulla fauna antartica. È nostro dovere rimuovere ogni altro fattore di rischio che minaccia il krill, in modo che l’ecosistema abbia una maggiore resilienza per resistere alle pressioni climatiche.”
“La pesca del krill peggiora una situazione già critica, aumentando la pressione sulla fauna antartica. È nostro dovere rimuovere ogni altro fattore di rischio che minaccia il krill, in modo che l’ecosistema abbia una maggiore resilienza per resistere alle pressioni climatiche.”
Idoia Chicoy, Biologa marina e Secondo Ufficiale sulla Allankay
Idoia Chicoy, Biologa marina e Secondo Ufficiale sulla Allankay
Quando il tempo migliorerà, la Allankay andrà nuovamente incontro alla flotta di pesca del krill.
A bordo della Allankay sono rappresentate tredici nazionalità: Paesi Bassi, Australia, Spagna, Stati Uniti, Repubblica Ceca, Sud Africa, Belgio, Irlanda, Canada, Germania, Israele, Regno Unito, Francia e Svizzera.
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