Ogni anno nelle Isole Faroe circa 850 piccoli cetacei, principalmente globicefali pinne lunghe e lagenorinchi dai denti obliqui, vengono crudelmente uccisi nella caccia ai delfini chiamata “grindadráp” in Faroese. La risposta di Sea Shepherd con Operation Bloody Fjords

Sea Shepherd è stato il primo gruppo attivista nelle Faroe nel 1983, con campagne di azione diretta nel 1985, 1986, 2000, 2011, 2014 e 2015. In seguito a nuove restrizioni sulle imbarcazioni di Sea Shepherd e legislazioni che impedivano molte tattiche di azione diretta, Sea Shepherd UK lancia Operation Bloody Fjords, inviando ogni anno dal 2016 l’equipaggio di terra sulle isole a investigare, documentare ed esporre al mondo le cacce barbariche così da porre pressione sui feringi per l’interruzione del grindadráp.

La determinazione di Sea Shepherd a porre fine alla grindadráp continua ora con Operation Bloody Fjords 2020′, la nostra dodicesima campagna nelle Faroe con l’equipaggio che già si trova nelle isole dal 1 Agosto, dopo la rimozione delle restrizioni ai viaggi causate dal COVID-19.

Operation Bloody Fjords ha prodotto negli ultimi anni diverse centinaia di articoli internazionali di stampa e online, così come servizi in radio e programmi TV.

Una sensibilizzazione dall’interno

Tuttavia quest’anno Sea Shepherd sta coinvolgendo i tipicamente restii media danesi che raramente riportano le uccisioni dei Delfini nelle isole Faroe.

All’inizio di quest’estate, Sea Shepherd ha iniziato a contattare attivisti danesi rispettati e riconosciuti, perché si unissero alla campagna per porre fine alla caccia ai delfini e siamo molto lieti di annunciare che un numero significativo di danesi quest’anno si è unito al nostro equipaggio nelle Isole Faroe!

Sea Shepherd UK e Sea Shepherd Scandinavia hanno invitato anche Michael Monberg, fondatore e presidente del neo-convalidato ‘Veganerpartiet’ (Partito Vegano) per investigare la crudeltà della grindadráp con l’obiettivo di sollevare la questione nell’agenda politica danese e infine con il parlamento danese. Michael è stato presente nelle Isole Faroe dal 2 Agosto a parlare sia con i cittadini locali feringi che con i media danesi e il pubblico.

Operation Bloody Fjords per lo stop alla caccia

Sea Shepherd UK continua la nostra campagna per porre pressione a livello internazionale sulle Isole Faroe affinché si ponga fine alla caccia a globicefali e delfini. Facciamo appello sia ai cittadini compassionevoli che alle aziende per boicottare specialmente i prodotti ittici Faroesi, ai turisti perché scelgano destinazioni più favorevoli nei confronti di balene e delfini e alle compagnie di crociere perché evitino future visite alle Isole fino a che la grindadráp non sarà permanentemente interrotta. 

Ulteriori informazioni sulla grindadráp faroese

La grindadráp (o ‘grind’ come vengono più comunemente chiamate le cacce) può avvenire in ogni momento in una delle 26 spiagge designate alle uccisioni sulle isole, con ricorrenza maggiore tra giugno e settembre.

La grindadráp non ha alcun limite e i feringi raramente non autorizzano una caccia quando viene identificato un branco vicino alla costa. Le cacce sono spietate poiché ogni membro del branco viene ucciso, incluse madri incinte, giovani e cuccioli in svezzamento. La grindadráp sarebbe totalmente illegale sotto la legislazione dell’Unione Europea, poiché nella UE (incluso il Regno di Danimarca) è illegale uccidere, molestare o disturbare qualsiasi cetaceo. Nonostante il Regno di Danimarca sia nell’UE, le Isole Faroe non lo sono, anche se le isole sono entro l’Europa e traggono sostanziali benefici da sussidi dalla Danimarca e dall’avere accordi di libero mercato con l’UE.

La carne di globicefalo che è contaminata da DDT, PCB e da inquinanti industriali di metalli pesanti tra cui mercurio, avvelena non solo il popolo feringio, ma anche i turisti. Le cacce sono interamente sanzionate dal governo feringio, difese dal Regno di Danimarca (per mezzo della Marina, la Polizia ed il sistema giudiziario Danese) e viene portata avanti come poco più di uno sport nazionale scarsamente giustificato con argomenti di sostenibilità, storia e cultura.

Grazie alle sue redditizie industrie di pesca e di pescicultura, l’economia Faroese ha prosperato, con un PIL pro capite di un isolano confrontabile a quello di altre nazioni scandinave benestanti e importazioni di cibo e merci durante tutto l’anno da tutto il mondo. Il livello di disoccupazione al momento è solamente dell’1,7% con povertà registrata nelle Faroe quasi a zero; nonostante ciò le isole ricevono ancora sussidi annuali pari all’equivalente di 100 milioni di dollari americani dalla Danimarca.

La grindadráp è una reliquia barbarica di un’epoca passata. Una caccia superflua a centinaia di globicefali e delfini che si sarebbe dovuta interrompere un secolo fa e che non serve a nutrire nessun abitante delle isole. 

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