Nell’ambito di Operazione Bloody Fjords, la campagna in corso per porre fine al massacro di globicefali e altri delfini nelle danesi Isole Faroe, Sea Shepherd ha coordinato dieci settimane di pattugliamenti sotto copertura da terra, nei mesi da luglio a inizio settembre di quest’anno. Coordinati da Sea Shepherd Regno Unito, i volontari sono stati divisi in sei diverse cittadine e hanno coperto 19 baie designate per le battute di caccia ai cetacei. Durante le dieci settimane i nostri volontari, i quali hanno usato le proprie ferie personali per recarsi alle Faroe e mescolarsi agli altri turisti, sono riusciti a documentare nove diverse grindádrap, Stiamo ora pubblicando i racconti personali di sei di queste squadre di volontari e le immagini che hanno raccolto.
La Squadra 3, con base a Tórshavn, ha assistito alla battuta di caccia ai delfini di Sydrugota del 25 luglio 2017 (16 lagenorinchi acuti uccisi).
“Mentre ci avvicinavamo a Sydrugota sapevamo di essere nel posto giusto, perché l’acqua del mare era rosso sangue. Arrivati al porto abbiamo parcheggiato e siamo andati verso lo scivolo per le barche, dove erano già stati massacrati 16 lagenorinchi acuti. Erano disposti affiancati su due file, le interiora già tirate fuori, sul cemento, e le spine dorsali recise. Una cosa che non mi aspettavo è stata la forte puzza di sangue. Si era riunita una folla, di cui facevano parte bambini piccoli, intenti a giocare toccando gli occhi dei delfini, mentre i loro genitori guardavano. Il Grindmaster (colui che prende le decisioni in materia di grind, nota di traduzione) ha iniziato a misurare e numerare le carcasse, dicendomi che quei delfini erano stati separati da un branco più grande, composto da oltre 100 esemplari.
I cacciatori hanno poi cominciato a caricare alcuni delfini su pianali di camion, sollevandoli dalla pinna caudale, con gli intestini che fuoriuscivano. I restanti delfini hanno poi cominciato a essere macellati; un cacciatore ha sottolineato quanto, come stranieri, fossimo fortunati ad essere presenti.
Abbiamo poi seguito un camion per circa un km verso un laboratorio, usato anche come macelleria. Abbiamo cercato di fare fotografie all’interno con un teleobiettivo, ma non abbiamo trovato un punto di osservazione adeguato. Abbiamo deciso allora di entrare nell’edificio e chiedere di poter scattare foto, in veste di studenti di biologia marina. I cacciatori sono stati felici di farci questo favore. Ci hanno detto che la carne sarebbe stata inviata a casa di anziani abitanti locali. Abbiamo osservato mentre i cacciatori tagliavano le teste ai delfini e cominciavano a macellarli. Ho fatto presente ai cacciatori che i delfini appartenevano alla specie lagenorinco acuto, non lo sapevano. Hanno detto ‘non lo so, è un delfino’. La carne è stata gettata in vasche piene d’acqua. Il processo di macellazione è durato circa 2 ore, mentre i cacciatori ridevano e scherzavano.”
Il 2017 si è rivelato uno degli anni peggiori per la grindadrap a partire da metà degli anni Novanta, con 1.203 globicefali e 488 altri delfini uccisi, durante 24 diverse battute di caccia nelle danesi Isole Faroe.
Nei prossimi giorni pubblicheremo altri racconti e immagini, continuate a seguirci.
Traduzione a cura di Mario Di Bacco.
Articolo originale: https://www.seashepherdglobal.org/latest-news/operation-bloody-fjords-team3/
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