26 Settembre 2018
Un’azione congiunta di autorità locali e conservazionisti marini arresta un’operazione di shark finning da parte di una nave da pesca di proprietari europei davanti le coste dell’Africa centrale.
Il 22 settembre, le autorità locali dello stato insulare dell’Africa centrale São Tomé e Príncipe, sono salite a bordo del peschereccio spagnolo per la pesca con palamiti, Vema, battente bandiera senegalese, ma di proprietà spagnola, in un’operazione congiunta tra i conservazionisti marini di Sea Shepherd e le forze dell’ordine del Gabon, denominata Operazione Albacore III.
Nonostante il peschereccio spagnolo per la pesca con palamiti avesse licenza di pescare ‘tonno o specie simili’, le ispezioni portate a termine dalle autorità di São Tomé che lavorano a bordo della nave di Sea Shepherd, la Bob Barker, hanno rivelato che le loro stive erano riempite solo di squali, prevalentemente squali classificati come vicini alla minaccia di estinzione dall’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (UICN).
I fili da pesca (reti), che sono dei segmenti di monofilamenti che sostengono gli ami da pesca, erano rinforzati con cavi di acciaio, rimarcando così il sospetto che le specie target della Vema fossero principalmente squali e non tonni. Le reti di acciaio sono usate per impedire agli squali di mordere le lenze per scappare.
I pesci a bordo sono stati anche trovati eviscerati e lavorati, il che è una violazione delle regole della pesca di São Tomé che richiedono un’approvazione preventiva, cosa che la Vema non aveva ottenuto.
Approssimativamente due tonnellate di squali, incluse pinne di squalo separate dai loro corrispondenti corpi, sono state scoperte dagli ispettori, una frazione di ciò che sarebbe stato trovato se la Vema non fosse tornata di recente nelle acque di São Tomé dalla Baia di Walvis, Namibia, un porto usato comunemente per scaricare pinne di squalo. L’arresto della Vema è il quarto arresto per pinne di squalo portato a termine negli ultimi due anni, tre dei quali sono stati il risultato diretto di operazioni congiunte tra São Tomé e Príncipe e Gabon, con l’assistenza di navi ed equipaggio di Sea Shepherd .
Nell’agosto 2016 le autorità di São Tomè, agendo di nuovo a bordo della Bob Barker, nave di Sea Shepherd, hanno arrestato il peschereccio spagnolo per la pesca con palamiti, Alemar Primero. A bordo della Alemar Primero c’erano 87 tonnellate di squali e pinne di squalo. La Direzione Generale degli Affari Marittimi e della Pesca (DG Mare) ha deciso di non perseguire con sanzioni le violazioni del Divieto di taglio delle pinne dell’Unione Europea, nonostante il dipartimento della pesca di São Tomé avesse presentato reclami. Nell’ottobre 2017, il dipartimento della pesca di São Tomé aveva emesso una nota per le violazioni delle regolamentazioni sulla pesca da parte di un altro proprietario di una nave spagnola, così come aveva richiesto, da parte della Commissione Europea, di investigare su un’altra violazione del Divieto di taglio delle pinne della UE, questa volta da parte del peschereccio spagnolo per la pesca con palamiti, la Baz. Il 12 settembre 2018, una settimana prima dell’arrivo della Bob Barker nelle acque di São Tomé e Príncipe, la Shang Fu, battente bandiera taiwanese, è stata arrestata dalla Guardia Costiera di São Tomé con l’assistenza della Marina Militare portoghese.
Gli squali sono particolarmente vulnerabili alla pesca eccessiva perché sono a crescita lenta, maturano tardi e producono un basso numero di piccoli.
La regolamentazione della pesca di São Tomè che proibisce la lavorazione degli squali in mare e il Bando del taglio delle pinne di squalo della UE, sono misure di conservazione presenti, che fanno in modo di assicurarsi che i corpi degli squali non vengano gettati in mare per fare spazio nelle stive alle più preziose pinne di squalo, permettendo così l’uccisione di un maggior numero di squali. Gli squali vengono uccisi in numero sempre più crescente per far fronte alla domanda di pinne per la preparazione di zuppa di pinne di squalo.
Sea Shepherd lavora con le autorità dei paesi delle coste africane in specifici pattugliamenti congiunti che consentono di scoprire le attività di shark finning per mezzo di eccezionali abbordaggi e ispezioni in mare.
“Vista l’elevata sensibilità degli squali alla pesca eccessiva, associata al fatto che il 15% degli squali nell’Oceano Atlantico è a rischio di estinzione, è allarmante il fatto che le navi da pesca industriali, gran parte europee, continuino il massacro degli squali nascondendosi dietro licenze per la pesca al tonno.” ha detto il Direttore delle Campagne di Sea Shepherd Peter Hammarstedt. “Queste licenze di pesca cavallo di Troia ingannano gli stati costieri africani con pescherecci che si dedicano a sconsiderate uccisioni di squali. Sea Shepherd applaude alle autorità di São Tomé che lavorano assieme al Gabon e Sea Shepherd per consegnare alla giustizia i bracconieri della vita marina africana.”
Ulteriori informazioni su Operazione Albacore: https://www.seashepherdglobal.org/our-campaigns/operation-albacore/
Articolo originale: https://www.seashepherdglobal.org/latest-news/albacore3-vema-sao-tome/
Traduzione: Eugenio Fogli
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